A mente dell’art. 43 della legge 247/2012 il tirocinio forense consiste, oltre che nella pratica svolta presso uno studio professionale, altresì nella frequenza obbligatoria e con profitto, per un periodo non inferiore a diciotto mesi, di corsi di formazione di indirizzo professionale tenuti da ordini e associazioni forensi, nonché dagli altri soggetti previsti dalla legge.
La Camera Civile di Cosenza “Stefano Rodotà” si propone di valorizzare il ruolo dell’avvocato, nonché (confr. art. 2 Atto Costitutivo) dare l’opportunità di crescita ai giovani laureati che intendono intraprendere la professione forense. Si può, dunque, immaginare che in un prossimo futuro la Camera Civile si possa interessare anche della organizzazione e conduzione di una scuola forense, con l’intento specifico di far si che una formazione etica, intellettuale e umanistica di giovani professionisti aperti al futuro, sia riconosciuta come prioritaria nel mondo forense attuale, smarrito in contesti di obsoleta aureferenzialità.
Gli avvocati, dunque, devono ricordare di essere innanzitutto intellettuali e umanisti, fattori di stimolo nella circolazione e nel progresso delle idee: questo è ciò che la Camera si prefigge nell’ambito della formazione dei futuri Avvocati: acquisire, cioè, la consapevolezza dell’identità professionale come unica garanzia per la libertà della professione forense, e fare in modo che sia considerato un avvocato “migliore” non colui che possiede un plus di nozioni, abilità ed esperienza, bensì colui che ha una maggiore consapevolezza della sua specifica identità professionale.